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Allarme sigaretta tra giovani e giovanissimi

31 maggio 2017 | Giornata Mondiale senza Tabacco

Le ragazze iniziano a fumare prima e consumano più sigarette dei coetanei maschi. Il fumo resta un’emergenza sociale che, solo in Italia, causa tra 70.000 e 83.000 decessi l’anno.

Mercoledì 31 maggio, in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro traccia il quadro dell’emergenza sul fumo in Italia e parallelamente presenta i progressi raggiunti dalla ricerca per la cura del tumore al polmone, patologia che per l’85-90% dei casi ha proprio nel fumo l’unico fattore di rischio.

Il tabacco provoca complessivamente circa 6 milioni di morti l’anno nel mondo. In Italia i decessi riconducibili al fumo sono tra 70.000 e 83.000, come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel rapporto ‘The economics of tobacco and tobacco control’ pubblicato lo scorso gennaio. Nel nostro Paese ci sono 10,3 milioni di fumatori (6,2 mln uomini e 4,1 mln donne). Nel solo 2016 ci sono state circa 41.000 nuove diagnosi di tumore al polmone, il 30% delle quali tra le donne che registrano una preoccupante crescita rispetto agli anni precedenti con un +2,6%. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per cancro in Italia con oltre 33.000 decessi nell’arco di dodici mesi.

Particolarmente allarmante è l’aumento dei fumatori tra i giovani e i giovanissimi. Secondo gli ultimi dati Istat, nel nostro Paese tra gli uomini fumano di più i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni, con una percentuale del 26,4%; tra le donne, invece, consumano più tabacco le giovani tra i 20 e i 24 anni, con una percentuale del 20,5%. Ma la sigaretta è un fenomeno molto diffuso anche tra gli studenti delle scuole superiori: il 23,4% degli studenti intervistati fuma (erano il 20,7% nel 2010) e il 7,6% lo fa ogni giorno (*).

Numeri che fanno del fumo una vera emergenza anche per l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro che, per il 2017, ha deliberato quasi 4 milioni di euro per sostenere 35 progetti e 1 programma di ricerca multicentrico sul cancro al polmone. I ricercatori AIRC si stanno muovendo in tre ambiti principali: studio di nuovi strumenti di diagnosi precoce, individuazione delle caratteristiche molecolari dei vari tipi di tumori e sperimentazione di terapie mirate. Per approfondimenti sul tema segnaliamo la disponibilità di alcuni ricercatori finanziati AIRC con all’attivo numerose pubblicazioni sulle più autorevoli riviste scientifiche internazionali:

  • Stefano Indraccolo IOV – Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S. di Padova

Il ricercatore ha scoperto il ruolo di un gene specifico che potrebbe essere utile a identificare quali fra i pazienti colpiti dal tumore del polmone non a piccole cellule possono beneficiare dei farmaci biologici che bloccano la formazione di nuovi vasi sanguigni del tumore. I risultati sono stati pubblicati di recente sulla rivista Clinical Cancer Research.

  • Eva Negri – Università di Milano

Uno studio internazionale stima che gli andamenti di mortalità per tumore nell’Unione Europea nel 2017 siano più favorevoli negli uomini rispetto alle donne. Lo studio mette in evidenza come i tassi di mortalità per cancro al polmone nelle donne siano ancora in aumento rispetto al 2012; al contrario, negli uomini il tasso di mortalità per il tumore del polmone diminuirà dell’11%. I risultati sono stati pubblicati su Annals of Oncology.

  • briella Sozzi e Ugo Pastorino – IRCCS Fondazione Istituto Nazionale Tumori, Milano

Un test del sangue per la diagnosi precoce del tumore al polmone. Il test basato sull’analisi di microRNA circolanti ha dimostrato un’alta sensibilità e la capacità di individuare il tumore al polmone fino a due anni prima della diagnosi ottenuta usando la sola TAC spirale.

I risultati sono stati pubblicati su varie riviste, fra cui il Journal of Clinical Oncology.

 (*) Dati fonte AIOM e AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2016 – ISTAT