fbpx

Il difficile lavoro del rientro al lavoro

Articolo a cura di Isabella Tosi di secondoround.com

In Italia e nel mondo si registrano percentuali sempre molto alte di donne che lasciano il loro posto di lavoro per dedicarsi alla famiglia, per cause legate a malattia propria o di una persona a loro cara, per puro e sano desiderio di cambiamento, ma anche per essere state allontanate a causa di tagli del personale che troppo spesso le coinvolgono.

Tante donne desiderano ripartire, ricominciare a lavorare, perché intanto i figli sono cresciuti o i problemi di salute sono rientrati, o anche perché si separano dai loro mariti e compagni. Spesso sono spinte da un forte desiderio di indipendenza economica ma soprattutto da quello di affermazione personale.

Ritornare a lavorare è importantissimo perché significa anche ritornare a sentirsi parte integrante della propria famiglia e della società, non è spesso solo una questione di denaro.

Prendere la decisione di ripartire e riprendere in mano la propria carriera non è facile.

Il mondo del lavoro è molto cambiato ultimamente anche con l’avvento delle nuove tecnologie, dei social ed è molto sensibile ai cambiamenti politici e all’instabilità che da tempo caratterizza il nostro Paese. Sembra poi perlopiù retaggio dei giovani che aiutati da agevolazioni all’assunzione e incentivi spesso sembrano essere privilegiati rispetto a chi ha si esperienza ma anche qualche anno in più sulle spalle.

Quando poi per un po’ di tempo ci siamo dedicate solo alla famiglia o siamo state costrette a rimanere in panchina questa ripartenza spesso, anche se comporta una buona dose di entusiasmo, spinge nella direzione di forti conflitti interiori che a volte diventano veri propri blocchi psicologici verso ciò che desideriamo veramente.

La decisione ferma e sincera di ritornare è dunque il primo step dal quale partire per riuscire a rientrare nel mondo del lavoro e ritrovare la propria collocazione professionale, anche perché per proseguire non mancheranno ulteriori sfide interiori ed esteriori.

Interiori perché dovremmo scontrarci prima di tutto con noi stesse, con la mancanza di fiducia nelle nostre capacità lavorative ma anche personali, ed esteriori perché sicuramente all’inizio troveremo solo persone che ci guarderanno con un certo scetticismo e situazioni professionali almeno all’apparenza rigide e ostili.

La domanda più ricorrente quando parlo con qualcuno che sta riflettendo su ritornare a lavorare dopo una pausa di qualche tempo e: “da dove parto?” o “non ho idea di che cosa fare”. Già questi pensieri denotano un certo smarrimento e anche un certo timore nell’affrontare una situazione comunque nuova dopo anni di presunta inattività.

Ma questo significa anche che quando si sta cominciando il processo di rientro nella forza lavoro è molto importante per la maggior parte delle persone trovare un posto che si allinei perfettamente con ciò che sono o che sono diventate. Molte donne che incontro mi dicono “non ritornerò al lavoro a meno che non ci siano queste condizioni” o “desidero fare qualcosa che veramente mi piaccia o mi interessi”.

Alle rinunce economiche infatti magari ci siamo abituate, forse abbiamo già da tempo rinunciato a qualcosa pur di avere del tempo a disposizione nostra o dei nostri cari o abbiamo imparato l’arte di cui tanto si parla in questi ultimi tempi del decluttering.

Ma invece la percezione del tempo e le nostre priorità sono diventate altre. Del resto l’evoluzione presuppone sempre un adattamento ma anche un progresso verso qualcosa di più adatto all’ambiente, Darwin docet. Per cui noi donne una volta sperimentato un periodo di pausa dalla nostra carriera desideriamo cambiare in senso positivo le nostre prospettive, dunque le nostre vite.

Per raggiungere il risultato sperato, un luogo di lavoro che ci gratifichi e si concili con questa nuova noi, occorre fermarsi un attimo a riflettere per fare un po’ di chiarezza su chi siamo e sui nostri valori. Questo processo va realizzato cercando di fare un’introspezione e di essere oneste con noi stesse su chi siamo veramente e sui nostri obiettivi perché bisogna riuscire ad allineare i propri talenti con il lavoro che desideriamo cercare. Quando si comprendono le proprie potenzialità e desideri, ma soprattutto il proprio valore intrinseco si può cominciare a creare una visione di noi stesse e della carriera che fa per noi.

E quando finalmente troveremo un lavoro che ben si inquadra in questo contesto, le nostre competenze professionali, le nostre esperienze e le nostre doti personali aiuteranno a farsi che quel posto diventi nostro. Magari per sempre.

Quindi il duro lavoro del rientro al lavoro comincia da noi stesse.

Perché qualsiasi sia la nostra motivazione e la nostra situazione finanziaria un approccio strategico è quello più indicato per cominciare la ricerca.

Anche se pensate di aver bisogno di un posto per domattina le vostre chance di successo sono legate al vostro obiettivo e al vostro approccio al mercato in maniera ponderata. Questo approccio vi sembrerà più difficile e lungo, ma risulterà vincente rispetto a rispondere a qualsiasi annuncio che vi sembri anche solo minimamente in linea con le vostre esperienze.

_____________________________________________________________________________________________________________________________

In Facebook Secondo Round

ciao, mi chiamo Isabella. Da sempre appassionata di lingue e comunicazione ho lasciato una carriera di successo per dedicarmi alle mie bambine. Poi ho provato a ripartire ma la strada è stata davvero in salita.
A livello psicologico ero insicura per quella nuova esperienza ma anche certa che una volta ritornata in pista tutto sarebbe andato liscio date le mie qualifiche e invece no.
Mi sono dovuta scontrare con un mondo del lavoro cambiato, con competenze da rispolverare e una casa da gestire.
Allora ho deciso che volevo – e voglio –  aiutare le donne come me a riscoprire il loro io-professionale.
Il mio blog www.secondoround.com parla della mia attività di job coaching  attraverso le testimonianze delle persone che incontro e che aiuto con il mio metodo che prende spunto dalla mia formazione in comunicazione perchè candidarsi per un posto di lavoro null’altro è che una self-promotion.