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Diritto di mantenimento e costi di separazione

L’avvocato risponde è una rubrica a cura di Federica Canigiani

Il marito di Samanta, quando si sono sposati, le ha chiesto espressamente di non lavorare  per prendersi cura della famiglia in modo che lui si potesse dedicare alla sua carriera. Adesso lui vuole la separazione e lei ci chiede se ha diritto al mantenimento.

Cara Samanta, la questione se la moglie casalinga ha o meno diritto al mantenimento, è stata affrontata a più riprese dai giudici della Corte di Cassazione. In linea generale posso dirti che, se sei ancora giovane e abile al lavoro non avrai il diritto al mantenimento mentre se sei già “avanti” con l’età e non hai un’adeguata formazione professionale ne avrai sempre diritto. Chiaramente il giudice, nel valutare se ne hai diritto e in quale misura, dovrà prendere in considerazione molti fattori. Di questo argomento ho parlato in maniera più approfondita in questo articolo del mio blog “Se sono casalinga ho diritto al mantenimento?”.

Inoltre voglio dirti che, recentemente, la Corte di Cassazione ha riconosciuto sempre il diritto al mantenimento alla donna che si è sempre occupata della famiglia. La Cassazione ha stabilito che se gli accordi tra marito e moglie erano quelli di una netta divisione dei compiti l’uomo non può in caso di separazione, sottrarsi all’obbligo di mantenimento e ciò anche se la donna è ancora giovane e capace di trovare un’occupazione. Questo perché uno degli effetti della separazione è quello di conservare, quanto più possibile, le stesse condizioni presenti durante il matrimonio. Diciamo che la tendenza dei giudici è quella di ridurre o addirittura annullare l’assegno di mantenimento per le donne ancora in età da lavoro, ma, come sempre, ogni situazione è a sé e deve essere valutata nel suo insieme.

 

 

Silvia e suo marito hanno deciso di separarsi ma sono spaventati dai possibili costi della procedura. Mi chiede qual è la soluzione più economica che possono scegliere.

Innanzitutto voglio dirti che già essere entrambi d’accordo sulla separazione, è una buona cosa, non solo per la vostra serenità ma anche da un punto di vista economico. Eviterete, infatti, le ingenti spese di una separazione giudiziale che, oltre ad essere più costosa, è anche più traumatica per voi e per i vostri figli.

Detto ciò le strade da percorrere sono molte e hanno costi e condizioni di applicabilità diverse. Ne ho parlato in maniera approfondita in un mini-percorso che potrai leggere sul mio blog formato da un primo articolo intitolato “Separazione consensuale: gli aspetti generali (Parte 1 di 4)”.

Oltre alle modalità che troverai leggendo il mini-percorso, c’è n’è un’altra che si chiama “Separazione consensuale senza avvocato”. Attraverso questa forma, potrete separarvi in Tribunale senza che sia necessaria l’assistenza di un avvocato e la sua presenza in udienza. Potrete fare tutto da soli (ad un costo di 43 euro di contributo unificato) oppure farvi supportare da un legale (soprattutto per redigere il ricorso per il quale sono necessarie specifiche competenze) ad un costo decisamente contenuto rispetto ad un patrocinio davanti al Giudice. Se vuoi saperne di più puoi leggere la mia pagina servizi “Separazione consensuale senza avvocato”.

In questa sede ti parlerò dei costi dei relativi procedimenti.

  • SEPARAZIONE IN COMUNE: pagherete solo 16 euro, pari ai diritti da versare all’ufficio di stato civile (voi tuttavia non potete utilizzare questa modalità perché avete figli minori in comune).
  • SEPARAZIONE CON NEGOZIAZIONE ASSISTITA: non è dovuto il pagamento di bolli o tasse e l’unica spesa sarà l’onorario del proprio avvocato, che può variare da 1.500 a 3.000 euro, a seconda della città e delle tariffe praticate dal legale.
  • SEPARAZIONE IN TRIBUNALE CON L’AVVOCATO: in questo caso dovrete pagare il contributo unificato di 43 euro più l’onorario dell’avvocato che può variare dai 1000 ai 2500/3000 euro in base alla difficoltà nella redazione dell’atto e il numero degli incontri con il legale per raggiungere l’accordo. Potrete comunque scegliere anche un solo avvocato per entrambi. In questo caso avrete un notevole risparmio dei costi poiché la parcella potrà essere pagata al 50% da marito e moglie (salvo accordi diversi). ______________________________________________________________

    L’avvocato Federica Canigiani

    “Il mio progetto online “Come decidere, affrontare e superare la separazione” è un’integrazione di consulenza legale e crescita personale, mirato ad aiutare le persone che stanno attraversando una crisi di coppia o una separazione a fare chiarezza, conoscere i loro diritti e percorrere la strada giusta. In sostanza do alle persone un supporto a tutto tondo, legale ed emotivo, per decidere circa il destino della loro relazione. Inoltre aiuto anche le coppie che hanno deciso di separarsi, a farlo nel modo meno doloroso possibile aiutandole a creare le basi per quella che io chiamo “separazione in armonia” attraverso la quale, con il dialogo ed il raggiungimento di un accordo, possano dirsi addio nella maniera più economica e soprattutto meno traumatica possibile per se stessi e per i figli”.

    Potrete inviare tutte le vostre  domande e dubbi all’indirizzo email: redazione@articolofemminile.it scrivendo in oggetto L’Avvocato risponde.

    Potete seguire  l’avvocato Federica Cangiani anche in Facebook nelle sua pagina Federica Canigiani  oppure sul suo sito federicacanigiani.com

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