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A chi vengono affidati i figli dopo la separazione?

L’avvocato risponde è una rubrica a cura di Federica Canigiani

C. si sta separando dal marito e vuole sapere a chi verranno affidati i loro due figli, cosa significa in pratica “affidamento condiviso” e quali sono i vantaggi.

Innanzitutto definiamo cosa significa ’“affidamento dei figli”. Con questo termine si definiscono la ripartizione e l’esercizio delle responsabilità genitoriali sui figli nel caso in cui i genitori abbiano deciso di non vivere più insieme.

In passato, considerata la frequente conflittualità esistente tra i coniugi, i giudici erano soliti affidare i figli ad un solo genitore (cosiddetto affidamento esclusivo) e, solo in via subordinata, veniva applicato l’affidamento congiunto vale a dire l’affidamento ad entrambi i genitori con cooperazione totale degli stessi nella loro gestione.

Con la riforma del 2006 è stato introdotto l’affidamento condiviso come forma principale di affidamento dei figli e solo in via residuale l’affidamento esclusivo che verrà disposto dal Giudice solo quando il comportamento dell’altro genitore nei confronti dei figli sia contrario al loro interesse.

In questo modo si è voluto assicurare ai figli il diritto alla bi-genitorialità cioè il diritto a mantenere, anche successivamente alla crisi familiare, un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori, di ricevere la loro cura, educazione, istruzione e assistenza morale e di conservare rapporti con tutti i parenti di ogni ramo genitoriale.

 L’affidamento condiviso è quella modalità di affidamento attraverso la quale entrambi i genitori condividono le responsabilità genitoriali sui figli e le decisioni più importanti che li riguardano.

L’affidamento condiviso è la scelta migliore per i figli per vari motivi:

  • perché subiranno meno la scelta della separazione mantenendo un rapporto costante e vivo con l’uno e con l’altra (anzi sarebbe sanzionabile se impedisse loro di avere un rapporto con l’altro genitore con il rischio di veder revocato l’affidamento condiviso)
  • perché non subiscono cambiamenti troppo radicali e favorisce la loro crescita in maniera equilibrata
  • diminuisce il sentimento di perdita del genitore non-convivente
  • i genitori avranno la possibilità di svolgere il loro ruolo educativo di genitori, accompagnandoli nel percorso di crescita, guidandoli ed indirizzandoli nelle loro scelte esistenziali malgrado la separazione, indipendentemente dalla convivenza con l’uno o con l’altro genitore
  • verranno evitate rivendicazioni economiche perché i genitori gli stessi diritti-doveri
  • vi aiuterà a gestirli nel modo migliore malgrado voi, come coppia, non esistiate più
  • è uno strumento per superare l’eventuale conflittualità esistente tra i genitori perché gli stessi potranno ritagliarsi degli spazi autonomi da vivere con i figli attraverso i quali costruire un nuovo rapporto senza alcuna ingerenza da parte dell’altro
  • permetterà, durante il tempo che passerete insieme, di prendere in autonomia tutte le decisioni che riguardano la loro vita

 

A quest’ultimo proposito però c’è un limite! Mentre infatti ciascun genitore potrà prendere le decisioni di ordinaria amministrazione (cioè quelle riguardanti il normale svolgimento della vita quotidiana) che ritiene più giuste e adeguate durante il periodo che i figli trascorreranno con ognuno, al contrario dovranno  essere assunte insieme le decisioni di maggior interesse (come la scelta dell’indirizzo scolastico, la scelta tra la scuola pubblica o privata, le decisioni sull’educazione, la scelta delle attività extrascolastiche, la scelta della confessione religiosa, le decisioni inerenti la salute dei figli come un intervento chirurgico, trattamenti psicoterapeutici) tenendo sempre conto delle loro capacità, inclinazioni naturali ed aspirazioni.

Quando ci si separa è importante individuare con quale dei due genitori i figli andranno a vivere in maniera prevalente (cosiddetto collocamento prevalente) cioè il genitore presso il quale fisseranno la loro residenza abituale.

Nell’individuare la residenza abituale è importante che prendiate in considerazione i loro interessi e le loro abitudini di vita cercando di evitare un brusco allontanamento dal tessuto sociale nel quale sono cresciuti e inseriti e nel quale hanno coltivato le loro amicizie.

E’ importante inoltre che la scelta permetta ai bambini di conservare un equilibrato e continuato rapporto anche con il genitore che non vive con loro.

Questo tipo di soluzione (cioè il collocamento dei figli presso un genitore) è quello più utilizzato nella prassi perché tutela maggiormente gli interessi dei minori evitando che vengano sballottati da una casa all’altra con conseguente instabilità per loro e con risvolti negativi anche nella gestione della quotidianità da parte dei genitori.

Oltre al collocamento prevalente, del quale vi ho appena parlato, esistono altri due tipi di collocamento, quello alternato e quello invariato.

Con il collocamento alternato si prevede che i figli vivano per periodi alterni presso ciascun genitore. Nella pratica è molto difficile che questo tipo di collocamento venga applicato proprio perché, secondo la maggioranza dei giudici, sarebbe troppo destabilizzante per i minori che si troverebbero a cambiare continuamente residenza e perderebbero i punti di riferimento di cui hanno bisogno.

Con il collocamento invariato i figli rimangono a vivere nella casa dove sono cresciuti e sono i genitori che, a periodi (normalmente di cadenza settimanale) si alterneranno a vivere con loro nella medesima abitazione permettendo così ai figli di conservare le loro abitudini e i loro interessi. In questo caso i genitori, durante la permanenza con i figli, dovranno facilitare i rapporti con l’altro genitore e, una volta terminato il periodo di convivenza, lasciare all’altro l’uso dell’abitazione con tutte le sue pertinenze.

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L’avvocato Federica Canigiani

Sono Federica Canigiani e lavoro come avvocato a Pistoia.
Attraverso la mia professione aiuto le persone che stanno attraversando una crisi di coppia o una separazione, a fare chiarezza, conoscere i loro diritti e compiere le azioni giuste.
In sostanza do supporto legale alle persone e alle coppie che hanno deciso di separarsi con il fine di creare le basi – quando è possibile – per una separazione consensuale attraverso la quale, con il dialogo ed il raggiungimento di un accordo, possano dirsi addio nella maniera meno dolorosa e traumatica possibile per se stessi e per i figli.

Potrete inviare tutte le vostre  domande e dubbi all’indirizzo email: redazione@articolofemminile.it scrivendo in oggetto L’Avvocato risponde.

Potete seguire  l’avvocato Federica Cangiani anche in Facebook nelle sua pagina Federica Canigiani  oppure sul suo sito federicacanigiani.com

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