fbpx

Francesca Canepa: se ci credi per una donna tutto è possibile

Sono Francesca Canepa, ho 47 anni, vivo a Morgex con Matteo 14 anni, Tobia 11, Ariella bracco italiano 12 e Brina bracco italiano 4.

Ho appena vinto l’Ultra trail du Mont Blanc, 172 km e 10.000m di dislivello, che  è definito il vertice mondiale del Trail Running. In pratica, l’olimpiade della corsa in natura.

ph. utmb

 

ph. Nicolò Balzani

Potrei dire di essere da sempre una pecora nera, per rendere l’idea, ma non mi piace la pecora e nemmeno il nero. Direi più lupo bianco: selvaggio per indole ma potenzialmente “trattabile” se preso con le buone, e di un colore che si distingue dagli altri e si staglia nel bosco.

Potrei raccontare la mia gara in rimonta ma preferisco spiegare come ho fatto ad arrivarci, sotto quell’arco di partenza. Da sempre combatto contro il conformismo e le idee preconcette. Contro ogni assunto che non sia stato messo in discussione.

Durante questa gara incredibile, ma soprattutto dopo, quando mi sono resa conto che la mia storia era entrata nei cuori di molta gente, che in tanti si erano appassionati alla mia rivalsa, ho capito che forse la mia vera missione nella vita è aiutare le persone ed in particolare le donne, a non arrendersi davanti a muri idioti costruiti da altri.

Prendiamo per esempio il fattore età: per ogni donna ha sempre avuto una connotazione negativa, per mille motivi. Per una donna atleta riesce ad essere anche peggio: io mi sono vista negare due Olimpiadi sotto questo pretesto, vincevo ma per loro ero vecchia. 
Avevo 25 anni e i fatti oggi mi hanno dato ragione: un mucchio di atleti restano ai vertici fino addirittura ai 39 nello sci alpino e nell’endurance molto oltre.

Su di me in questa gara non avrebbe scommesso nessuno, ma io sono forte e sono prima di tutto una donna: quindi ho molte risorse. Fisiche e mentali.

ph. utmb
ph. utmb

Volevo fortemente questo successo per dimostrare con i fatti che i luoghi comuni sono inutili, oltre che idioti. Non esiste piegarsi a barriere costruite arbitrariamente da altri: se uno ha la forza, la voglia e il coraggio per fare qualcosa, deve poterla fare.

L’età, dicevamo, non conta: conta il percorso che hai fatto, contano le esperienze emotive e muscolare scritte dalla vita in un corpo, contano le battaglie vinte in precedenza per difendere i propri principi e i propri progetti.

Di questa gara porterò con me la gestione perfetta che ho saputo fare io, ma soprattutto le emozioni che mi hanno trasmesso tutti coloro che, conoscendo la mia storia, di sono appassionati alla mia vicenda e hanno pianto mano a mano che avanzavo tra un check point e il successivo. Forse sono riuscita a dimostrare che se ci credi, e non ti arrendi, tutto è possibile.

ph. Nicolò Balzani