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Anna Valeria Sabatini: le intolleranze non vanno sottovalutate, ma conosciute

I nuovi gusti stimolano le sinapsi e aiutano a scoprire cibi nuovi. Questa è una delle linee guida che Anna Valeria Sabatini ci ha dato durante un’intervista su intolleranze e allergie. Naturopata di esperienza, offre la sua consulenza anche in Aspria Harbour Club, perché unire salute alimentare a movimento e sport, potrebbe essere la strada per una lunga storia d’amore verso una qualità di vita migliore. I test sono di vario di genere, fondamentale è l’operatore che esegue i test, non dimentichiamolo mai.

Questo il dispositivo usato per il test
Questo il dispositivo usato per il test

Allergie e intolleranze, concetti diversi
L’allergia è una risposta immediata del sistema immunitario a una sostanza introdotta (polline, alimenti…). L’intolleranza, invece, si presenta quando raggiunta una saturazione dell’organismo a quella sostanza, l’organismo stesso diventa – come dice la parola – intollerante e provoca un’infiammazione dell’apparato digerente: stomaco e intestino.

Un’intolleranza, alla lunga, può diventare allergia?
Può accadere, ma non è detto e non è automatico. L’infiammazione, se si cronicizza, potrebbe anche diventare allergia, in alcuni casi.

Curare le intolleranze può essere una strada anche per perdere peso?
Mi sono capitati casi di pazienti con livelli di intolleranze così alti da avere una vita quasi impossibile, dal punto di vista alimentare e – quindi – sociale. Trattando le intolleranze alcune hanno perso anche 17 chili e ripreso a mangiare, con moderazione, cibi che nemmeno potevano toccare. Quindi sì, a volte, il sovrappeso può trovare, nella cura delle intolleranze, un buon aiuto e una risposta.

Saper leggere e interpretare i risultati è fondamentale
Saper leggere e interpretare i risultati è fondamentale

Se ne parla tantissimo e le persone sono quasi più informate dei medici. Quanto è moda il test delle intolleranze?
In realtà, se è vero che un po’ è moda, è anche vero che c’è molta consapevolezza e si considerano e comprendono cose che, una volta, non venivano nemmeno considerate. In più, i cibi non sono più semplici e buoni come una volta.

Parliamo proprio del cibo ai giorni nostri…
Siamo abituati a mangiare troppo, troppo in fretta e cibo industriale. Questo è pieno di sostanze nocive (conservanti, additivi…) che, peraltro, fanno anche ingrassare. Le materie prime sono, ormai, di scarsissima qualità. Basti pensare ai vari tipi di grano che arrivano da colture intensive, piene di ogni sostanza nociva. Sono tutti OGM. La celiachia non è una moda, ma un problema legato anche all’alimentazione sbagliata.

Ma come ci si salva? L’approvvigionamento alimentare non si può sempre scegliere, purtroppo!
La cosa migliore sarebbe cercare di scegliere i cibi più semplici. Certo, se non costassero così tanto, sarebbe tutto più semplice. Anche variare le farine e i cibi può aiutare a limitare eventuali problemi.
Frutta e verdura, in giusta quantità, bere tantissima acqua senza fissarsi sempre sulle stesse cose e ridurre il più possibile carne e insaccati aumentando il quantitativo di pesce, potrebbero essere le giuste strategie alimentari per migliorare la qualità della vita alimentare e globale.

Fresh bread and milk in a glass jar.

Quali sono i primi segnali da “ascoltare” e che potrebbero essere un campanello d’allarme di eventuali intolleranze?
Gonfiore addominale, intestino non regolare sia in termini di stitichezza che di dissenteria, mal di testa, stanchezza eccessiva, bruciori di stomaco, difficoltà a digerire, sonnolenza dopo i pasti e ritenzione di liquidi eccessiva sono alcuni dei segnali ai quali dare importanze. Ma anche il dormire male, la depressione, l’ansia e la tachicardia.