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Il mio Bon Ton: una corona non fa una Regina

Articolo a cura di Sabrina Antenucci

 

Se parliamo di Regine, oggi, difficilmente Letizia di Spagna sarà la prima persona a venirvi in mente. Eppure, sfortunatamente, la ex signora Ortiz oggi vanta un titolo regale e siede sul trono della vicina Spagna. Letizia di Spagna è un ottimo esempio dell’importanza del Bon Ton nell’educazione dei bambini o nella formazione degli adulti, e di quanto un titolo non faccia la differenza.

Iniziamo con i fatti più recenti, a titolo esemplificativo: a Pasqua, al termine della cerimonia religiosa, la regina Sofia di Spagna si ferma sul sagrato della Chiesa per le foto di rito con le nipotine, figlie di Filippo VI e della regina consorte Letizia, la quale non gradisce la visibilità della suocera ed interviene interrompendo le foto e spostando la primogenita dalla nonna. Ne nasce una querelle pubblica che fa parlare il mondo intero e mette la famiglia reale in una posizione estremamente sgradevole.

Non indugeremo nel racconto perché passeremmo dalla cronaca al pettegolezzo (bandito dal Bon Ton), ma utilizzeremo l’esempio per affrontare un tema molto caro al saper vivere: la differenza tra autorità e autorevolezza.

Letizia ha a sua disposizione tutti i professionisti necessari affinché l’educazione venga raffinata (o insegnata) e il comportamento sia all’altezza della posizione che ha scelto di ricoprire, ma evidentemente non ne fa buon uso. Questo dimostra che educazione e buone maniere non hanno bisogno di denaro, ma di classe. La classe, purtroppo, non è una dote così diffusa.

Il titolo, che spesso accompagna anche le persone comuni che incontriamo quotidianamente, non è una garanzia. Ci sono persone con un modo di fare e un comportamento regale anche al mercato del pesce; ci sono regine incapaci di comportarsi elegantemente. Questa è la sostanziale differenza tra autorità e autorevolezza, grande tema del saper vivere.

L’autorità, lo sappiamo, è un titolo che si scrive su un biglietto da visita, si antepone al proprio cognome o identifica una professione. Ma non garantisce nulla, se non che una terza persona certifica qualcosa in nome di qualcuno. Una laurea in medicina, ad esempio, non crea un buon medico. Certifica, semplicemente, che quella persona ha portato a termine un percorso di studi, che – di per sé – non significa nulla.

L’autorevolezza è molto più nascosta, ma come molte caratteristiche meno visibili, infinitamente più importante: è la dimostrazione che una persona ha la capacità di fare o essere qualcosa o qualcuno nel mondo.

Il titolo di Sua Altezza Reale, quindi, è un titolo: l’autorità. Ma la grazia del comportamento è l’autorevolezza. Se doveste decidere di scegliere uno dei due vi suggerisco il secondo. Un titolo si può perdere, una caratteristica no.

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Sabrina Antenucci è una giornalista milanese che sogna di vincere il Pulitzer. Nel frattempo segue le sue grandi passioni: la scrittura, la radio, la comunicazione digitale.

Bionda naturale, insonne, ritardataria senza speranza, vive con una westie di nome Miss Mills che le assomiglia più di quanto entrambe vorrebbero e una tartaruga di nome Enrico VIII che si sente protagonista del remake di Fuga di Mezzanotte.

Disorganizzata con stile, è direttore responsabile di MilanoReporter.it, speaker di Radio Reporter, ideatrice del format SEM Social, Eating, Milan e docente di comunicazione, bon ton e galateo.

Perfettamente indisciplinata adora Milano e lo stile impeccabile, la forma e la comunicazione; ma non parlatele di moda, di etichetta, di chiacchiere inutili. Per lei lo stile è quello della personalità, la forma è quella della gentilezza, la comunicazione quella trasmessa dai fatti. Una bionda in barrique, per intenderci, rigorosamente in tubino nero.

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