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BAMBINI E VACANZE: L’IPOTESI DEI GENITORI SEPARATI

(COME SI ORGANIZZANO LE VACANZE DEI BAMBINI CON I GENITORI SEPARATI?)

 

Articolo a cura dall’Avv. Laura Citroni

 

Al giorno d’oggi capita sempre più spesso che ci si separi, che i matrimoni finiscano e che le coppie si dividano. Molte volte nelle separazioni sono coinvolti anche dei figli, i quali devono essere tutelati di fronte alla delicatezza di questo momento, soprattutto se sono molto piccoli.

Il nostro codice civile afferma che il figlio minorenne, in caso di separazione dei genitori, ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi: pertanto, il giudice che pronuncia la separazione dei coniugi adotta i provvedimenti relativi alla prole con riferimento principalmente all’interesse morale e materiale di essa.

In tale situazione, una delle questioni che crea più scompiglio è quella delle vacanze: si tratta di stabilire con chi e per quanto tempo i bambini trascorreranno le ferie.

Nel caso di separazioni consensuali, la separazione può essere la scusa per i bambini per godersi il genitore non affidatario e le doppie vacanze. Il problema però nasce quando la separazione è conflittuale e i genitori si fanno la guerra, a scapito dei figli che soffrono e che spesso provano sensi di colpa, credendo di essere loro la causa dei conflitti tra i genitori.

La legge, per quanto riguarda la durata delle vacanze con il genitore non affidatario, non entra nello specifico, ma la prassi dei tribunali tende a prevedere un periodo di circa 15 giorni, durante il quale sarà necessario che il genitore in vacanza consenta all’altro di comunicare con il bambino quotidianamente, poiché il bambino ha bisogno di sentire di poter contare sul genitore affidatario anche quando quest’ultimo non è presente.

Questo periodo di 15 giorni in cui il genitore non affidatario intende recarsi in vacanza col bambino, deve essere individuato per tempo e comunicato all’altro genitore entro il 30 maggio.

Al contrario, così come evidenziato da una recente pronuncia del Tribunale di Rieti, non è obbligatorio che venga specificato il luogo di villeggiatura. Infatti, entrambi i genitori sono liberi di scegliere il luogo in cui trascorrere le vacanze, magari anche decidendolo all’ultimo momento. Non si commette alcun reato quindi se non si porta l’altro coniuge a conoscenza della meta del viaggio, ma è evidente che il genitore che resta a casa abbia interesse a sapere dove si trova il bambino e che tipo di attività andrà a svolgere. Di conseguenza, seppure la condotta di omissione non costituisca un illecito, si configura comunque una violazione delle “regole di buona prassi” che possono dar luogo a conseguenze civilistiche, come una richiesta di modifica delle condizioni della separazione.

È importante prendere in considerazione un altro aspetto relativo alle vacanze col genitore separato, che è quello delle spese. In generale la legge prevede che in caso di separazione, assegno di mantenimento a parte, le spese straordinarie per i figli siano ripartite tra i genitori al 50%. Per spese straordinarie si intendono le spese legate ad avvenimenti o ad esigenze particolari od eccezionali, come per esempio nell’ipotesi di cure mediche. Nel caso delle vacanze invece, le spese per il bambino devono essere sostenute interamente dal genitore con cui va in vacanza.

Cosa succede nel caso di violazione dell’accordo tra i coniugi?

Il rapporto tra i coniugi può essere disciplinato o da una sentenza di separazione, nel caso di separazione conflittuale, o dal decreto del Tribunale che omologa le condizioni di separazione concordate dai coniugi, nell’ipotesi di separazione consensuale. In entrambi i casi, ciò che si ottiene dal giudice è un titolo esecutivo: il che significa che, in caso di violazione degli accordi, si potrà agire per vie legali senza un’ulteriore pronuncia giurisdizionale.

Molto spesso però, la via del Tribunale non è la più conveniente: oltre ad essere dispendiosa, richiede delle tempistiche che talvolta risultano essere inadeguate allo scopo. Si pensi proprio al caso in cui, per esempio, si dovesse agire legalmente nel mese di maggio per risolvere una controversia sulle vacanze: con ogni probabilità, non si riuscirà ad ottenere una decisione prima dell’inizio del periodo estivo.

Come sempre, quindi, la regola di comportamento principale per i coniugi dovrebbe essere una sola: quella di agire sempre secondo buon senso, in modo da tutelare in via primaria l’interesse del bambino, che si trova a dover affrontare una situazione difficile e dolorosa come la separazione dei genitori; situazione nella quale avrà bisogno del loro sostegno e della loro presenza affettuosa e non conflittuale.

 

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Avv. LAURA CITRONI

Avvocato da sempre, un po’ per vocazione, un po’ per piacere, si occupa di assistenza alle aziende come consulente di società, gruppi societari e start-up.

Nella sua attività quotidiana non mancano mai diritto di famiglia, redazione di contratti e tutela del marchio.

E’ mamma di Alice e Filippo, ama viaggiare, andare in barca e chiacchierare con le amiche di sempre.

La passione per la pratica yoga l’ha portata ad intraprendere un duro percorso formativo per diventare insegnante.

Il tempo libero è sempre poco, ma nei ritagli di tempo scrive e collabora con riviste, blog e magazine per cui tratta temi giuridici di interesse comune affrontandoli in maniera semplice ed accessibile anche per i non addetti ai lavori.

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