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In una Top 5 falsi miti e “verità” scomode della dieta sana

La margarina è più salutare del burro, le uova sono il “booster” numero uno del colesterolo e vanno consumate con parsimonia. E ancora: fette biscottate e marmellata sono la soluzione ideale per una colazione golosa e leggera. Ma è proprio così? O anche queste convinzioni sono frutto della disinformazione amplificata dal Web? Emanuela Caorsi, la prima Nutrizionista Olistica in Italia, ci aiuta a capire, su solide basi scientifiche, quali sono i miti da sfatare in tema di dieta e nutrizione.

 

  1. Il burro fa male: Falso

Il burro “fa male” solo se ottenuto da latte di mucche allevate in modo intensivo e pertanto ricco di antibiotici, ormoni e pesticidi. Il burro vero, quello di malga, giallo, ottenuto da latte di mucche allevate al pascolo non fa male. Anzi.

“Il burro contiene un acido grasso a catena corta, chiamato acido butirrico, che nutre le nostre cellule intestinali mantenendole in salute e inibisce il proliferare di agenti patogeni”, spiega Emanuela Caorsi.

La verità “scomoda”:

Chi negli ultimi anni ha scelto la margarina, ottenuta da oli vegetali trans altamente tossici, al posto del burro ha sbagliato di grosso.

Il consiglio della nutrizionista:

Per chi non tollera il lattosio, un ottimo sostituto è il Ghi, una sorta di burro chiarificato ottenuto secondo una ricetta Ayurvedica, che contiene solo la parte grassa del burro, eliminando caseina, lattosio e proteine del siero del latte.

 

  1. Le uova fanno impennare il colesterolo: Falso

Il colesterolo misurato durante gli esami del sangue è per lo più colesterolo endogeno, prodotto dal fegato. Quello esogeno, generato dall’alimentazione, è solo una percentuale molto bassa.

“Il colesterolo è importantissimo per la produzione di ormoni e per un corretto funzionamento del sistema nervoso, se però il colesterolo “cattivo” (LDL) supera una certa soglia può mettere a rischio il sistema cardiovascolare. Bisogna quindi fare attenzione agli alimenti che stimolano la produzione di colesterolo LDL.”, spiega la nutrizionista.

La verità scomoda:

Non sono le uova, ma gli zuccheri raffinati e i carboidrati semplici, come quelli di biscotti, cracker, e merendine a fare da booster al colesterolo. E non fanno eccezione i prodotti integrali. E ancora: chi negli ultimi anni ha scelto la margarina, ottenuta da oli vegetali trans altamente tossici, al posto del burro ha sbagliato di grosso.

Il consiglio della nutrizionista:

Le uova sono un alimento completo e nutriente: consumatele senza paura fino anche a 6 a settimana. Cuocete bene l’albume e mantenete liquido il tuorlo per preservare i preziosi acidi grassi che contiene. Ovviamente scegliete uova bio.

 

  1. La colazione perfetta? Fette biscottate e marmellata: Falso

Un match solo in apparenza salutare, anche se le fette sono “integrali” e la marmellata o confettura è “senza zuccheri aggiunti”. Questa colazione, infatti, è una bomba di zuccheri che alza la glicemia, facendoci poi ritrovare a metà mattina con una voragine nello stomaco e un down di energia.
La verità “scomoda”:

La glicemia altalenante non solo porta ad immagazzinare grasso a livello soprattutto addominale, ma stressa moltissimo il pancreas e i surreni, creando le basi per patologie come il diabete e la sindrome metabolica.

Il consiglio della nutrizionista:

Una fetta di pane integrale o di farro a lievitazione naturale tostato con crema pura di mandorle o di nocciole così come un porridge di fiocchi di avena con frutta e frutta a guscio sono due ottime idee per una colazione a basso indice glicemico.

 

  1. Meglio utilizzare oli vegetali: Falso

Se la sono presa tutti con l’olio di palma, che, certo, fa male perché altamente cancerogeno”, prosegue la nutrizionista. “Nessun, però, ci ha detto quanto facciano male l’olio di girasole, di arachidi, di soia e in generale gli oli vegetali, che nel momento in cui vengono portati ad alte temperature come avviene nella preparazione dei prodotti preconfezionati, vengono ossidati, creando radicali liberi che possono danneggiare le nostre cellule”.
La verità “scomoda”:

Gli oli vegetali che si trovano nei prodotti raffinati  e sugli scaffali dei supermercati sono ricchi di omega 6 ossidati che danno origine a sostanze pro-infiammatorie nel nostro corpo, creando terreno fertile per qualunque patologia. Quindi chi per fare dolci “più sani” sceglie questi oli, fa una scelta tremendamente sbagliata.

Il consiglio della nutrizionista:

L’olio di cocco è l’unico olio vegetale che andrebbe usato nella preparazione dei dolci perché è un olio saturo e come tale non si denatura durante la cottura. Anche il ghi è un’ottima alternativa. L’olio di oliva è meno peggio degli oli vegetali, ma soffre molto le alte temperature: meglio gustarlo a crudo.

 

  1. Soia, elisir di salute: Falso

Non siamo stati “programmati” per digerire la soia e pertanto un consumo sistematico può creare problemi digestivi. Non sarà certo un cappuccino o uno yogurt di soia una tantum a fare danni, sia chiaro, ma un consumo sistematico.

La verità “scomoda”:

la soia contiene fitoestrogeni, simili agli estrogeni del nostro corpo, che in eccesso possono causare malattie dell’apparato riproduttivo, sia femminile che maschile.

Il consiglio della nutrizionista:

Se amate la soia privilegiate la soia fermentata come tempeh, miso e salsa tamari o di soia poiché durante la fermentazione gli effetti potenzialmente negativi della soia vengono ridotti.

 

 

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Emanuela Caorsi, la prima Nutrizionista Olistica in Italia, ha deciso di lasciare il suo precedente lavoro da Ingegnere Strutturista per seguire la sua “missione”: insegnare alle persone la stretta connessione tra alimentazione e salute, purtroppo ancora trascurata dalla maggior parte della classe medica in Italia.

La sua formazione all’avanguardia grazie al percorso di studi svolto presso la Canadian School of Natural Nutrition in Canada la porta spesso a diffondere informazioni “scomode” (ma incredibilmente vere!) e controcorrente circa alimentazione e salute. Per Emanuela il conteggio di calorie e “macros” è ormai anacronistico: quello che conta sono la qualità e la provenienza del cibo che si mangia. Inoltre, per Emanuela, non esistono tabelle standardizzate valide per tutti: ogni

persona è unica, con una sua storia medica, ma soprattutto con un vissuto e un bagaglio di emozioni che non possono essere trascurati.

Emanuela ha ricevuto il premio come Miglior Healthy Food Blog ai Cucina Blog Award de Il Corriere della Sera del 2018.

www.emanuelacaorsi.com