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Malattie cardiovascolari: da oggi ogni persona potrà curarsi e guarire

malattie cardiovascolari

Una  rivoluzione epocale che si chiama Medicina Predittiva

            Sabato 23 novembre Bologna ospita il Convegno ‘Medicina Predittiva. Clinica e Laboratorio per le Malattie Cardiovascolari’.

 

Test genetici (polimorfismi) e analisi di laboratorio innovative alla portata economica di tutti i cittadini che già da oggi possono beneficiare di uno strumento efficacissimo per mettersi al riparo dalle malattie cardiovascolari che potrebbero affliggerli negli anni a venire. Se ne parlerà sabato 23 novembre a Bologna, nel corso del convegno rivolto a Medici e Laboratoristi ‘Medicina Predittiva Clinica e Laboratorio per le Malattie Cardiovascolari’, proposto dal Laboratorio di Analisi Dr. Caravelli e da TPE EuroGenLab.

Sembra fantascienza ma non lo è: curarsi prima di ammalarsi da oggi è possibile. Ed è esattamente ciò che sta alla base della Medicina Predittiva basata sulle nuove acquisizioni derivate dalla genetica, dalla genomica, dalle innovazioni nel settore della biologia molecolare. Ciò permette ad ogni singolo individuo di prevenire e combattere prima ancora che si sviluppi la malattia con un arco temporale preventivo fino a 50 anni.

“L’arteriosclerosi è quella malattia che ostruisce le arterie lentamente fino a causare, talvolta, infarto, aneurisma, insufficienza renale, ictus con paralisi, tutti eventi gravissimi. Negli ultimi 50 anni la Ricerca si è molto impegnata nello studio e nella messa a punto di test genetici in grado di rilevare l’eventuale ereditarietà verso la malattia, riuscendo così a predire se un individuo potrà svilupparla in futuro” dichiara il Prof. Antonio Vittorino Gaddi, Presidente Consiglio Scientifico EuroGenLab di Bologna. “Si tratta di una vera e propria rivoluzione epocale perché attraverso un semplice prelievo di saliva oggi siamo in grado di curare in via preventiva persone che in quel momento della loro vita stanno benissimo – e talvolta sono anche molto giovani – ma che in futuro svilupperanno una fortissima possibilità di ammalarsi. Inoltre, abbiamo anche scelto di applicare a questi esami costi molto contenuti e alla portata di tutte le tasche, perché il diritto alla salute deve essere un diritto di tutti quanti” continua il Professore.

“Servono dunque analisi innovative, una forte collaborazione con medici di medicina generale e specialisti – come proposto dal Progetto Genetica Amica, coordinato dal dottor Pasquale Ortasi, medico di famiglia – e una buona collaborazione anche da parte dei cittadini, anche attraverso specifiche organizzazioni: al congresso presenteremo Centrum Cordis, ideato dal cardiochirurgo Vito Romano”.

Secondo le autorità sanitarie la Medicina Predittiva sarà a fondamento dello stesso Servizio Sanitario Nazionale. Al momento però le cose non stanno così. Ecco che il convegno si propone di aggiornare individualmente medici e laboratoristi sulla esistenza e sull’utilizzo di test genetici e analisi di laboratorio innovativi, misurati con metodi di riferimento, che possono rivoluzionare il loro modo di fare diagnosi, fornendo loro soluzioni immediatamente applicabili sui pazienti. Obiettivo del convegno è anche quello di informare il cittadino circa tutti gli strumenti che la Medicina Predittiva gli mette a disposizione.

“Fino a ora i medici curavano i pazienti. Con gli strumenti di cui disponiamo oggi, i medici addirittura potrebbero evitare che i loro pazienti si ammalino” afferma la Dott.ssa Giovanna Cenni, Direttore del Laboratorio di Analisi Dr. Caravelli, uno dei più antichi di Bologna. “Dal 2011 disponiamo al nostro interno di un laboratorio molecolare di genetica dove eseguiamo quegli esami che vanno a cercare eventuali mutazioni geniche che potrebbero essere presenti negli individui e a un certo punto della loro vita scatenare una patologia. Il laboratorio, che tradizionalmente veniva visto dal medico solo come un servizio di conferma a fronte di una diagnosi già elaborata, oggi può essere considerato un punto di partenza per la formulazione della diagnosi stessa, avendo a disposizione strumenti che permettono al medico di inquadrare il paziente e formulare il giudizio clinico. Il convegno del 23 novembre va proprio in questa direzione, ovvero quella di voler rafforzare l’unione e la sinergia tra il laboratorio e il medico a totale beneficio della salute del paziente” continua la Dott.ssa Cenni.

Le tematiche che verranno trattate nel corso del convegno si focalizzeranno sugli strumenti di medicina predittiva per la stima del rischio cardiovascolare globale, per la diagnosi di aterotrombosi, di iperlipidemie familiari, di diatesi trombofilica e altre condizioni correlate con le malattie cardiovascolari. Verranno inoltre analizzate alcune strategie diagnostiche per la prevenzione cardiovascolare integrata (in campo oncologico assieme a quello cardiologo) e si parlerà dell’utilità di strumenti innovativi come quelli relativi all’analisi del miocrbioma umano.

E’ prevista la partecipazione del Direttore Generale della Innovazione Tecnologica e Telemedicina cardiovascolare dell’Istituto Superiore di Sanità, dei Presidenti di più società scientifiche di Medici delle cure primarie, di esperti dell’Ateneo di Bologna, Roma, Firenze, della Fondazione Alma Mater, della Azienda Asl, del Mondo delle Imprese e dei Principali Laboratori.