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50 Sfumature di Grigio, per noi è un sì!

Non avremmo mai potuto esimerci. E così le 50 Sfumature di Grigio hanno conquistato anche noi della redazione. Siamo andate ieri, 5 donne, amiche, curiose e over 40. Sì, perché l’età fa la differenza, a nostro parere, nel guardare un film del genere.

Cinema ultra gremito, quasi tutte donne e qualcuna con fidanzato al seguito. Sconsigliata la visione di coppia, a nostro giudizio. Soprattutto perché gli uomini vedono solo il sesso e non pensano che Christian Grey è anche altro. Soldi, fascino, dominazione nel giusto limite e ben controbilanciata da una giovane Anastasia che sa tenere a bada le strane abitudini del suo conquistatore a volte assecondandole, a volte facendo la preziosa.

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Ma andiamo con ordine. Partiamo dall’assunto che la sceneggiatura è quella del libro. Non esattamente un classico della letteratura mondiale. Quindi piantiamola di criticare la storia. La sappiamo già.

Secondo, se trascendere nel pornografico poteva essere un rischio, d’altro lato temevamo fosse una triste banalizzazione del libro (già scontato, va bene lo sappiamo). Invece, per noi, la regia e l’interpretazione sono stati assolutamente in linea con il libro. Non stiamo dicendo da Oscar.

Abbiamo trattenuto il fiato entrando nella stanza rossa, proprio come quando abbiamo letto il libro; abbiamo sorriso mentre Anastasia – cadendo impacciata nello studio di mr. Grey – abbozzava un’intervista troppo sciocca chiedendo al suo bel damerino: “Sei gay?”; abbiamo sognato quando Christian è arrivato in elicottero; ci siamo arrabbiate quando lui l’ha frustata con una cintura. Insomma, abbiamo fatto il tifo per loro, per oltre due ore. Esattamente come quando abbiamo letto il primo volume della trilogia.

Veniamo ai protagonisti. Abbiamo criticato fin dall’inizio dei lanci media la scelta di Jamie Dornan che, dobbiamo ammetterlo, se l’è cavata, sebbene un po’ mono facciale e mono espressivo. Ci è sembrata, invece, azzeccata la scelta e la relativa interpretazione di Dakota Johnson che incarnava la piccola, sciocca, banale, inesperta e – per contro – perfetta miss Steele.

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Le risatine si sono sprecate tra le file del cinema milanese, ma la considerazione sorge spontanea. Le risatine sono le stesse che si fanno quando, per ignoranza, inesperienza e (perché no) vergogna si affrontano temi caldi e scottanti come il sesso e il gioco di coppia? Sono quelle che i maschietti fanno perché troppo spaventati al pensiero di una donna che possa desiderare più di quello che la tradizione puritana – e molto italiana – insegna ai ragazzi? Sono quelle che, sotto i baffi, abbiamo fatto molte di noi donne pensando che, forse, la sessualità di coppia andrebbe raccontata, parlata, affrontata quando – dopo anni di rapporti spenti e piatti – forse ci sarebbero giochi da poter fare insieme per riscoprirsi?

Non significa che tutti e tutte amiamo essere picchiate, legate, sculacciate e via dicendo. Non significa che nella coppia ci vuole violenza. Occhio, la linea potrebbe essere troppo sottile nel mondo odierno. Significa, però, che il giocare non ci è mai stato insegnato. Il parlare ancora meno.

Detto questo, noi lo promuoviamo. Con i suoi limiti di futilità e leggerezza, ma anche con i suoi vantaggi. Quelli di aver fatto sognare, volenti o nolenti, una platea di donne (adulte) che, almeno una volta nella vita, vorrebbero vivere nell’appartamento di mr. Grey, prendere quell’elicottero, indossare un paio di Louboutin (saranno nel seguito?), ricevere in regalo un Mac con tutti i programmi caricati, una Audi rossa fiammante e… fare del buon sesso.

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Di cinque donne, in cinque la pensiamo così.

Se lo consigliamo? Sì, ritagliatevi una serata con aperitivo e allegria al femminile e prendetevela alla leggera care donne, almeno per questa serata.