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Attacco al potere 2

Lo abbiamo visto in anteprima e ce ne siamo innamorate come per il primo uscito. Un cast eccezionale, una trama tutta american style, adrenalina, eventi impossibili (o quasi). Attacco al Potere 2 ci ha lasciate, per ben 100 minuti, incollate sulla sedia in attesa di un epilogo (forse scontato), ma che era esattamente ciò che volevamo. Dopotutto amiamo il lieto fine, anche qui.

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Dal deserto del Punjab, per arrivare a Washington e Londra, il sequel di Attacco al Potere si rivela un successo. Cosa non semplice per un genere avventura che di trama e contenuto vede solo molta fantasia. Si riconferma il cast eccezionale del primo film dove, sotto la regia magistrale di Babak Najafi recitano magistralmente dei mostri sacri. Gerard Butler (l’agente Mike Banning), Aaron Eckhart che nel ruolo del presidente Usa Asher si riconferma perfetto, Angela Basset (capo dei servizi segreti) per concludere con un impareggiabile Morgan Freeman (vice presidente Usa).

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Sempre ironici e godibili i dialoghi tra il presidente Asher e la sua inseparabile guardia del corpo (Mike Banning). Tra dialoghi intriganti, divertente, ironici – durante scene improbabili – i due tengono alto il ritmo del film senza mai offrire momenti di stasi e noia.

Da non tralasciare il rapporto tra Banning e la sua bella moglie che fa sognare tutte le signore. E non diteci che quel bacio sulla fronte, prima dell’inizio dell’impossibile missione… non lo avete sognato anche voi, almeno una volta nella vita. Non vi crederemmo.

Squallidina, ma forse fin troppo vera, l’immagine del primo ministro italiano, all’inizio del film, che ci fa passare proprio per un branco di idioti. Francamente credo immagine veritiera. Ma questa è l’opinione personale.

Polemiche inutili a parte, il film merita. Di rado un sequel con gli stessi, identici personaggi riesce a offrire sorrisi, adrenalina e attese. Promosso alla grande. E, da oggi, potete godervelo anche voi nelle sale cinematografiche.