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White Bean Cake, senza glutine con fragole e frutti di bosco

Articolo a cura di Daniela Dalla Vedova di  io questo non lo mangio!“.

Ciao, oggi voglio proporvi una torta fresca per l’estate. Un buonissimo compromesso per tutta la famiglia. Per chi sta attento ai carboidrati,  per i celiaci, per chi non ama i fagioli ma dovrebbe proprio mangiarli e per chi è solo alla ricerca di  una golosa fetta di torta.

Questa torta è senza glutine, infatti non c’è farina ma fagioli.  Una White Bean Cake, tanto famosa in America.

Un consiglio: cucinatela mentre non c’è nessuno in cucina e poi godetevi il momento in cui vi faranno i complimenti e voi direte candidamente: “è una torta di fagioli!”.

L’effetto wow è assicurato!

La torta, se non fosse per lo zuccheroè quasi dietetica, molto veloce e soprattutto buonissima.

Ingredienti

Per la torta:

  • 230 gr fagioli bianchicotti
  • 50 gr amido di mais
  • 3 uova
  • 140 gr zucchero
  • 1Poco meno di una bustina di lievitoper dolci
  • Pangrattato b.  (se si cucina per un celiaco prendere il pangrattato senza glutine)
  • 20 g yogurt greco
  • Vanillina

Per la crema:

  • 200 gr yogurt greco
  • 50 gr zucchero a velo
  • Buccia grattugiata di limone
  • 200 gr panna montata
  • Fragole e frutti di bosco

 

Ho passato al setaccio i fagioli che sono diventati una purea setosa.

Ho montato i 3 tuorli con lo zucchero con lo sbattitore elettrico fino a quando ho avuto una crema gonfia e lo zucchero perfettamente sciolto. Ho unito il lievito, il passato di fagioli, lo yogurt, l’amido di mais e aggiunto la vanillina.

Infine, ho unito delicatamente gli albumi montati a neve compatta; se il composto fosse troppo liquido si può aggiungere del pangrattato. Dopo aver imburrato e cosparso di pangrattato una teglia da crostata con canaletto del diametro di 24 cm ho inserito il composto e messo in forno a 180° per 40 minuti.

Ho utilizzato la teglia per crostata a canaletto perché poi scaravolterò la torta e metterò la crema nell’incavo che la torta avrà creato. Se non la avete potete utilizzare una qualsiasi tortiera.

Una volta cotta lasciare raffreddare la torta completamente, atrimenti quando andrete a mettere la crema di yogurt si scioglierà. Meglio quindi se si ha il tempo di fare un passaggio in frigo.

Ho montato la panna con lo zucchero a velo e poi ho incorporato lo yogurt, sul quale avevo grattato la scorza di limone, creando la crema. Trovo che questa crema sia buonissima perché è dolce ma fresca, io la adoro.

Dopo aver messo tutta la crema sulla torta mia figlia Sofia si è potuta sbizzarrire a mettere le fragole e i frutti di bosco.

La merenda o il compleanno è servito!

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Ciao sono Daniela,

la mamma di una bellissima bimba Sofia, alias “io questo non lo mangio!”.

Avevo sognato una bimba mangiona da viziare con tutte le verdure del mondo e sentirmi così una brava e soddisfatta mamma. Ma la mela non cade mai lontana dall’albero, e proprio come me da piccola mia figlia ha sempre avuto bisogno di poco cibo ed ha sempre guardato il nuovo con sospetto.

Sospetto, si! Pasta in bianco, petto di pollo, robiola e latte i suoi must, tutte cose bianche! Ho letto libri, sfogliato riviste, divorato blog di mamme che davano la ricetta perfetta, ma niente. Così, mi sono buttata a capofitto nello studio degli alimenti, per poter scegliere autonomamente cosa dare e cosa no. Si è aperto un mondo e molte anche delle mie abitudini alimentari sono cambiate. Ho capito anche che il mio atteggiamento, le mie abitudini, l’esempio che diamo con le nostre azioni influenzano il modo in cui mia figlia vede gli alimenti ed ho imparato a capire quanto l’alimentazione sia anche psicologia. Con Sofia, ho continuato a tentare, tentare e soprattutto a sperimentare. Spesso mi è sembrato di fallire, ma solo ora capisco che per i bimbi l’educazione alimentare è una scala con molti pioli e noi dobbiamo solo rispettarla.

Spesso non ci rendiamo conto di quanto il cibo influenzi il nostro stato d’animo e le nostre serate a casa. Spesso la cena, che dovrebbe essere luogo di ritrovo per tutta la famiglia, diventa un campo di battaglia. Tante volte mi sono trovata ad essere frustrata perché Sofia non mangiava qualcosa che io avevo pensato, comprato e cucinato per lei dopo essere tornata da lavoro, e così la serata era rovinata.

Nel blog si cerca di capire come insegnare ad amare il cibo ai nostri figli e avere delle sarete in famiglia che non siano un campo di battaglia.

Vi aspetto sul mio blog ioquestononlomangio su intagrame pintereste fb