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L’acido ialuronico che migliora il nostro profilo

Articolo a cura dal  Dr. Alessio Gessati

Forse non tutti sanno che circa un terzo dell’acido ialuronico (HA) è contenuto nella nostra pelle ed in particolar modo nello strato più superficiale, l’epidermide. Ad un livello leggermente più
profondo, poi, ha un’azione positiva sulla proliferazione dei fibroblasti, le “fabbriche” del collagene.
Nell’epidermide l’HA a basso peso molecolare, consente di mantenere l’idratazione e il nutrimento  cutaneo ( HYDRO action).

Più in profondità nel derma, l’HA ad alto peso molecolare, forma una rete che gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento strutturale, regolando la deformabilità e la plasticità della cute.

L’HA ad alto peso molecolare si comporta quindi come un “espansore” per la pelle, riempie gli spazi vuoti, cancella le depressioni cutanee e dà alla cute una aspetto levigato (LIFT action).

La medicina estetica sfrutta da molti anni l’azione nutritivo-rimodellante dell’HA derivante dalla sinergia delle attività connesse con il suo peso molecolare.

Viene utilizzato nella sua forma “libera” naturale per l’idratazione e bioristrutturazione della pelle, mentre in quella “cross-linkata”, ovvero chimicamente modificata per prolungarne la durata, per aumentare il volume di guance e labbra, per correggere le rughe naso-labiali e peri-oculari e per le pieghe del collo.

La durata e la forza dei suoi effetti sono dunque condizionati a livello laboratoristico dalla tipologia e dalla percentuale di cross-linking.

Da pochi anni esiste in commercio un acido ialuronico non cross-linkato, realizzato grazie ad un particolare processo termico che produce complessi ibridi stabili ad alto e basso peso molecolare
(32 mg + 32 mg). Una tecnologia brevettata che consente di raggiungere concentrazioni di acido ialuronicoelevate: 64 mg di acido ialuronico in siringhe sterili da 2 ml.

Il problema delle ipersensibilità ai diversi agenti chimici cross-linkanti è così superato, rispetto ad un acido ialuronico libero ad alto peso molecolare, il prodotto in questione ha infatti una resistenza all’enzima che lo digerisce (la ialuronidasi) notevolmente maggiore. Ottenuta come dicevamo senza l’utilizzo di sostanze cross-linkanti !

Studiato per migliorare la parte inferiore del viso (area malare e sub-malare), questo nuovo “alleato anti-aging” aumenta l’idratazione e migliora la luminosità della pelle, offrendo più tono, turgore e migliore elasticità cutanea, meno rughe e linee di espressione.

Quante iniezioni di acido ialuronico servono?

Il protocollo di utilizzo si riduce a due/tre sedute da effettuare a distanza di un mese e mezzo, con una nuova tecnica specifica, chiamata tecnica BAP (Bio Aesthetic Point), che individua solo 5 punti di iniezione per emiviso.

Insomma, una compattezza della pelle e una luminosità visibile, un effetto ridensificante e tensore, pelle distesa, pori ristretti, sollevamento, con poco dolore e pochissimi ematomi.

Per approfondimenti Vi rimandiamo al sito del Dr. Alessio Gessati
Medicina Estetica – Studio medico Solferino24, Milano